Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive.
Nel contesto di un’azione normativa tesa a migliorare la sicurezza strutturale, nonché l’affidabilità dei materiali e dei relativi sistemi costruttivi non poteva mancare una Linea guida sulla messa in opera del calcestruzzo strutturale e sulla valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive. Il documento ha l’obiettivo di evitare errori riconducibili a procedure improprie che possono pregiudicare le attese, in termini di resistenza e di durabilità, alla base del progetto nonché errori derivanti da inappropriata interpretazione dei risultati delle prove non distruttive. Nella prima parte il documento illustra ed esamina l’insieme delle lavorazioni e dei processi finalizzati ad una corretta messa in opera intendendo con tale accezione l’insieme delle specifiche operazioni di movimentazione, getto, compattazione e stagionatura atte a realizzare un calcestruzzo strutturale con le caratteristiche di resistenza e di durabilità previste in progetto.
Nella seconda parte, sono illustrati i sistemi di valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo in opera mediante prove non distruttive; valutazione effettuata sia con metodi diretti (carotaggio) che con metodi indiretti (metodo sclerometrico, metodo a ultrasuoni, metodo basato sulla forza di estrazione di inserti o pull-out e metodo basato sulla profondità di penetrazione di sonde). Sono altresì indicati, per ogni metodo, i relativi principi di funzionamento, la taratura della strumentazione utilizzata, le modalità di esecuzione delle prove, nonché l’idonea elaborazione delle misure, per la quale sono necessarie appropriate curve di correlazione. Nello spirito di fornire agli operatori del settore uno strumento conoscitivo e operativo il più possibile organico, funzionale, corretto sotto il profilo tecnico-scientifico, sono stati evidenziati i limiti e le precauzioni nell’applicazione di ciascuno dei metodi indiretti per la valutazione della resistenza meccanica in situ che, a volte, nell’uso corrente, viene affidata a generici grafici di correlazione forniti dal fabbricante a corredo delle apparecchiature di prova. Al riguardo, si richiama l’attenzione sul paragrafo relativo alle prescrizioni generali per il collaudo statico che tra gli accertamenti discrezionali “utili per formarsi il convincimento della sicurezza di un’opera” cita il ricorso alle prove non distruttive.